Un percorso in 5 passi e 10 regole facili per partire preparati ed evitare sorprese (almeno riguardo alla salute)

Viaggiare. O anche spostarsi, visitare un amico, tornare in un luogo che ami, correre da un figlio. Il viaggio può essere anche nella stessa città. Il viaggio di cui parlo qui, prevede “almeno una notte in un altro letto”. Avrai bisogno di alcune cose essenziali per rimanere in una zona di comfort. Per questo conviene pianificare e non tralasciare nulla. E’ semplice, basta seguire un metodo. I processi e i metodi sono lo scheletro delle buone abitudini. Le buone abitudini trasformano una vita piena di casini in qualcosa di più semplice. Al riparo dagli imprevisti prevedibili
Primo passo: i basilari in farmacia.
Ecco la LA LISTA PRONTA. Puoi spuntare e ordinare.
Secondo passo: chiama il tuo medico, lui ha esperienza di altri viaggiatori.
Terzo passo: vai al sito del Ministero: GUIDA FACILE per sapere se sei coperto dal SSN o no. Se hai la TEAM hai la copertura in Europa.

Complimenti! Sei a pochi passi dalla meta. Sei già al sicuro da parecchi inconvenienti.
Per alcuni casi speciali devo aprire una parentesi:
quindi se:
- sei un paziente con patologie croniche (ad esempio: ipertensione, diabete, malattie autoimmuni, problemi alla tiroide…)
- indossi dispositivi medici speciali (infusori o protesi ad esempio)
- sei in gravidanza
- hai bimbi neonati o molto piccoli
- stai assumendo farmaci iniettabili o con ricette speciali (lo sai perché in farmacia non è sempre semplice averli)
leggi gli approfondimenti.
Altrimenti passa ai paragrafi successivi “farmaci in viaggio”, “durante il viaggio” e “al rientro”.

APPROFONDIAMO: PATOLOGIE CRONICHE
Malattie ben controllate a casa non riducono la possibilità di andare in viaggio. Il primo da interpellare è il tuo medico, che ti darà indicazioni e ricette per viaggiare in tranquillità. E’ bene anche avere con sé la documentazione sanitaria e informarsi sul centro ospedaliero competente più vicino. Ovviamente vaccinazioni e precauzioni sono da valutare con attenzione, restando obiettivi e trovando il giusto equilibrio tra voglia di fare e rischio di guai.
PRESSIONE E MONTAGNA E’ bene sapere che: l’altitudine può provocare problemi anche a persone sane, per chi soffre di pressione è bene stare sotto i 2500-3000 metri. Quasi tutte le nostre montagne sono quindi alla portata di un paziente che ha solo un’ipertensione controllata. Ricorda che sopra i 3500m i farmaci antipertensivi non fanno più effetto.
E’ importante sempre, ma soprattutto in montagna:
bere adeguatamente (almeno 1500ml oltre i pasti),
evitare fumo e alcolici, evitare il freddo (che alza la pressione),
limitare la fatica e lo sforzo prolungato. Ricorda di misurare la pressione ogni giorno, per verificare di essere sempre al TOP.
DIABETE E MARE: I pazienti diabetici devono ricordare di portare con sé il misuratore, e di informare la struttura che li accoglie della loro condizione, soprattutto per una maggior attenzione nella alimentazione. Il paziente con diabete ha molte associazioni che dispensano consigli migliori dei miei, mi limiterò a ricordare che al mare il metabolismo accelera, e quindi è possibile che la glicemia si abbassi solo con il cambiamento di clima. Anche il maggior movimento abbassa i livelli medi di zucchero nel sangue. E’ bene misurare una volta in più per evitare errori nella somministrazione di insulina. Il farmaco insulina in viaggio deve restare in frigo se sigillata. Mentre deve restare fuori dal frigo (per 28 giorni al massimo), se è in uso. Attenzione a non rimettere l’insulina in frigo dopo il viaggio: si spacca e riduce la sua attività. Se c’è stato un disguido nella conservazione, rispetta questa semplice regola: se l’insulina è rimasta fuori frigo,dura 28 giorni; non può rientrare in frigo.
TIROIDE E MARE: Lo iodio che si “assume” al mare non è nella forma che ci aspettiamo e non è sufficiente a mettere in crisi il nostro medico endocrinologo. Ricordo mia nonna che mi ripeteva di respirare a pieni polmoni, quando ero piccola e mingherlina. Mi assicurava che mi avrebbe fatto bene. Sono rimasta piccola e mingherlina, ma almeno ho passato bellissimi inverni al mare. Probabilmente ne hanno beneficiato le mie ossa, con le passeggiate alla luce del sole e l’assorbimento di Vitamina D alle stelle. E la mia stabilità emotiva, con tutto il carico di affetto della nonna Rosa.
L’aria salmastra non è così ricca di iodio da modificare i livelli dei nostri ormoni. Variazioni tali da essere riconosciute in un paziente sono da imputare più spesso a un’assunzione di iodio attraverso il cibo, che sì, è ricco di iodio (pesci, crostacei e molluschi) assorbibile.
Parla con il tuo medico della meravigliosa vacanza che ti aspetta, porta con te ricette a dosaggi dei farmaci che usi (se un farmacista ti consegna un ormone tiroideo senza conoscerti e quindi senza avere una ricetta almeno in archivio, vado lì e lo prendo a male parole) e goditi le endorfine che il mare ti regala.
Respira a fondo, inala profumo di mare, stai serena.

Quarto passo: cose da sapere per tutti: farmaci in viaggio
-Apri il tuo armadietto dei medicinali e cerca i farmaci che usi abitualmente. Devono essere in quantità sufficiente per il viaggio. Se cambi clima e sei allergico, prevedi l’antistaminico.
-pensa all’ultimo viaggio e chiediti se hai usato qualcosa in particolare: spesso l’intestino si blocca, oltre ai fermenti potresti avere bisogno di fibre.
-insieme ai farmaci è bene una ricetta valida: potresti finirli o perderli. Così puoi acquistarli in viaggio, dovunque tu sia. Sappi che in alcune nazioni i farmaci hanno altri nomi, o altri dosaggi simili ma non identici. Lasciati consigliare dal farmacista che trovi, sempre che riusciate a capirvi. Cerca di essere preciso, ma elastico: la professionalità è internazionale, lui saprà come consigliarti al meglio.
In alcuni Paesi, inoltre, la ricetta per farmaci particolari come psicofarmaci, farmaci per il cuore o per patologie particolari.
Che cos’è una ricetta? Per essere considerata una ricetta valida all’estero, deve contenere:
nome e cognome del paziente,
data di nascita del paziente, data di emissione, dati del medico comprensivi di telefono ed indirizzo, specializzazione del medico, firma (scritta o digitale), dati del farmaco (nome commerciale o principio attivo, dosaggio, forma farmaceutica e concentrazione), quantità e posologia.
Il farmacista applicherà le norme del suo paese, che spesso cambiano in relazione alla durata della ricetta e alla posologia. Potresti quindi avere in mano una ricetta valida in Italia, ma scaduta in Repubblica Ceca. In quel caso, dovrai trovare un medico della Repubblica Ceca che ti faccia una nuova ricetta.
Se hai difficoltà, nei paesi europei, puoi contattare direttamente i vari uffici che si occupano di sanità per gli stranieri.
Tutti i farmaci essenziali vanno messi nel bagaglio a mano, non puoi rischiare di perderli. Gli altri possono stare nella stiva di aerei e autobus, sempre che la temperatura non sia esagerata per molte ore (più di 10 per intenderci e/o per più giorni di fila). Attenzione a non schiacciare i blister, è sempre bene mantenere i farmaci nella loro scatola, insieme al foglietto illustrativo. Potresti non essere abbastanza lucido per ricordarti tutto a memoria, se stai male rischi di sbagliare.
Se porti con te siringhe, è bene avere un certificato che dimostri a cosa ti servono. Può essere noioso spiegare i fatti tuoi in un’altra lingua o a sconosciuti. Lascia che parli il certificato del tuo medico.
Quinto passo: durante il viaggio. Rispetta in maniera integralista le REGOLE di SALUTE, elencate in ordine sparso.
- BEVI e USA SOLO ACQUA SIGILLATA, BOLLITA O DISINFETTATA
- DIMENTICA GHIACCIO e LATTE
- LAVA LE MANI PRIMA e DOPO AVER USATO I BAGNI
- NEI VIAGGI LUNGHI INDOSSA CALZE A COMPRESSIONE per evitare gonfiore, dolore e ristagno
- BEVI ABBONDANTEMENTE
- MANGIA SOLO CIBI COTTI e ANCORA CALDI
- DORMI ADEGUATAMENTE
- LASCIA STARE PIANTE E ANIMALI
- USA IL PRESERVATIVO
- USA CAPPELLO E CREMA SOLARE


Al rientro: di solito si ritorna rigenerati, ma non è sempre così. E’ una buona idea prendersi un giorno per riposare e rientrare nella realtà di tutti i giorni. Avere l’effetto “depressivo” di ritorno è assolutamente normale. Anche il jet-lag ha bisogno di essere smaltito-
I disturbi che ti hanno infastidito, se proseguono, vanno affrontati e risolti subito, soprattutto se il viaggio è stato esotico. Molte malattie sono “a scoppio ritardato” e il medico fa fatica ad identificare la causa, se non lo aiuti. Al rientro devi ricordare che alcune malattie si possono manifestare anche 6 mesi dopo il soggiorno.
Se doni sangue devi informare il centro di raccolta del tuo viaggio.

Titolare della Farmacia San Martino di Bareggio, Milano. Laureata in Farmacia all’Università degli Studi di Pavia, specializzata in Farmacologia e Tossicologia.
Il mio profilo Linkedin